Soltanto il sindaco può fermare questo scempio con una proroga. Vista la crisi se fossi in lui non ci penserei due volte.
Dal 1°novembre divieto di transito per gli euro 1 nell’anello ferroviario. Multe da 155 euro
Nuovo rischio paralisi per il traffico nella Capitale. Si tratta dello stop imposto alle "due ruote" cosiddette inquinanti, ciclomotori e motocicli Euro 1, circa 90mila mezzi attualmente in circolazione, che - in assenza di provvedimenti dell’amministrazione capitolina - a partire dal 1° novembre, venerdì, non potranno più transitare all’interno dell’anello ferroviario, pena una multa da 155 euro.
L’entrata in vigore del divieto era già stata prorogata dalla giunta Alemanno, che con apposita ordinanza aveva appunto congelato la situazione fino ad oggi. Ora, in vista di una scadenza che preoccupa molti, sono gli stessi motociclisti a chiedere al Comune di prendere una decisione, questa volta definitiva: «Sostenere che le "due ruote" creano inquinamento è demagogia, neanche in un periodo di crisi come questo viene riconosciuto il contributo di scooter e motocicli alla mobilità sostenibile», spiega Pier Francesco Caliari, direttore generale di Confindustria Ancma, mobilitata con la Federazione motociclistica italiana.
Si parla di ambiente perché più che a una rottamazione generale si era pensato ad una «rivoluzione verde». La delibera di giunta del luglio 2011, che inglobava auto e due ruote in molti casi non più sul mercato, era stata pensata nell’ottica del contenimento dell’inquinamento atmosferico, in particolare polveri sottili e biossido di azoto. Accolte le rimostranze delle associazioni di motociclisti, la precedente amministrazione aveva però concesso (a fine 2012) una deroga con cui si autorizzavano alla circolazione i possessori di ciclomotori e motocicli Euro 1 che risiedono nell’anello ferroviario fino al 31 ottobre di quest’anno. Insomma un anno di tempo per adeguarsi. Diverso il discorso per i non residenti, per i quali già dal novembre 2012 è scattato il divieto "solo" in concomitanza con i periodi di inquinamento considerati più critici.
Mancano pochi giorni, non è per nulla chiara la posizione del Comune, così le associazioni lanciano - e motivano - l’sos: «Nella Capitale l’ingresso anche dei veicoli euro 1 garantisce alla popolazione di evitare inutili ingorghi e perdite di tempo in aree congestionate, senza una nuova deroga si prospetta un quadro catastrofico e fortemente penalizzante per tutti coloro che si spostano in città», scrivono Confindustria Ancma e Federazione motociclistica italiana. Complessivamente, sono circa 500mila i romani che, quotidianamente, viaggiano sulle "due ruote", all’interno dell’anello ferroviario, per 90mila di questi - e per il traffico cittadino - sarebbe un dramma. «Il caso romano - continuano - è sintomatico di un atteggiamento dogmatico e di fastidio che molte amministrazioni manifestano nei confronti dei mezzi a due ruote e dei loro utilizzatori, senza tenere in nessuna considerazione gli enormi vantaggi in termini di smaltimento del traffico e riduzione dell’inquinamento». Poi, l’aspetto economico: «In una fase economica di grave sofferenza sono inimmaginabili provvedimenti restrittivi dell’utilizzo di mezzi che offrono ai propri utilizzatori costi di gestione contenuti». L’appello, per il momento, "è rimasto inascoltato».
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