Maria Frati passa a dirigente presso il Gabinetto del sindaco Ignazio Marino, ma i sindacati chiedono gli atti: non vi è stato bando pubblico.
Carriera veloce per Maria Frati: da segretaria al Senato, fino al 5 luglio, a dirigente del Comune di Roma, per un’ordinanza del 26 settembre. Niente male, non fosse per la mancanza di un bando pubblico, come prescrive la legge per l’assunzione di dirigenti esterni, secondo i requisiti di “trasparenza e pubblicità.” Difatti le amministrazioni devono, in base alla legge, “in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti da ricoprire, fissando i criteri di scelta.” Alcuni sindacati hanno richiesto accesso agli atti del Comune per controllare la regolarità della situazione.
Forse c’entra il fatto che la Frati è molto vicina a Luigi Fucito, capo di gabinetto di Ignazio Marino, forte promotore di questa promozione-lampo; si sono conosciuti al Senato, mentre Fucito era consigliere proprio di Marino, in quel periodo presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario. E proprio il sindaco capitolino avrebbe chiesto la Frati fuori ruolo, per assumerla al Campidoglio fino a dicembre 2015 con uno stipendio di 50mila euro lordi all’anno.
Certamente il primo cittadino ha la facoltà di scegliere i membri del suo gabinetto, ma la nomina a dirigenti segue delle procedure diverse e strutturate; il bando pubblico si può evitare solo in caso di passaggio “di comando” (senza aspettativa) e con “la stessa qualifica” dall’ente di provenienza, secondo la legge 165 del 2001. E tra dirigente e segretaria al senato corre la stessa differenza tra una stenografa e una direttrice di banca, con la differenza che la prima a Palazzo Madama occupa una posizione più alta della segretaria.
Il regolamento comunale inoltre è molto chiaro sulla questione del bando, dato che “l’amministrazione rende conoscibili mediante pubblicazione sul sito istituzionale, le posizioni disponibili nella macrostruttura acquisendo le eventuali disponibilità dei dirigenti interessati.” Specifica che il candidato debba essere in possesso di “comprovata esperienza professionale” e che deve “aver svolto ruoli dirigenziali per almeno un quinquennio” oppure essere qualificata in un determinato campo. La delibera sembra includere la nozione di “esperienza professionale”, ma senza bando non è possibile sapere quali siano i titoli in suo possesso.
Fonte: http://www.ilnumerozero.com
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