giovedì 28 luglio 2016

Papa Francesco in Polonia

E’ dunque in pieno svolgimento la visita pastorale di Papa Francesco in Polonia che culminerà con la giornata dedicata alla GMG. Durante il volo in aereo il pontefice ha parlato ai giornalisti. Argomento attuale e particolarmente “caldo” quello concernente le violenze contro i cristiani nel mondo che si fanno sempre più intensi. Se non fosse per Putin ed Assad i dati sugli eccidi sarebbero ancor più drammatici di quelli che conosciamo. Alla domanda su questo delicato argomento e sulla strage di Rouen Francesco ha risposto che “Il mondo è in guerra” – ha dichiarato commentando il barbaro omicidio di padre Hamel in Francia - ma quella che stiamo vivendo “non è una guerra di religione”. Parole importante che cercano di portare a quella distensione che appare sempre più una chimera.
“C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: 'Sta parlando di guerra di religione': no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”.
Il Papa riferendosi al barbaro omicidio di padre Hamel, ieri a Rouen, è quindi ritornato con la sua drammatica semplicità al concetto di “terza guerra mondiale a pezzi”:
“Una parola che si ripete tanto è ‘insicurezza’. Ma la vera parola è ‘guerra’. Da tempo diciamo: 'Il mondo è in guerra a pezzi'. Questa è guerra. C’era quella del ’14, con i suoi metodi, poi quella del ’39 – ’45, un’altra grande guerra nel mondo, e adesso c’è questa. Non è tanto organica, forse, organizzata, sì, non organica, dico, ma è guerra. Questo santo sacerdote che è morto proprio nel momento in cui offriva le preghiera per tutta al Chiesa, è ‘uno’, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini … Pensiamo alla Nigeria, per esempio: 'Ma, quella è l’Africa!'. Quella è guerra! Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra, perché ha perso la pace”.
In conclusione Francesco, nell’auspicare che i giovani della Gmg “dicano qualcosa che ci dia un po’ più di speranza”, ha ringraziato coloro che hanno espresso le condoglianze per l’uccisione di padre Hamel, a cominciare dal presidente Hollande: “In modo speciale il presidente della Francia che ha voluto collegarsi con me telefonicamente, come un fratello: lo ringrazio”.
Il volo papale è atterrato a Cracovia. Ad attenderlo ai piedi della scaletta il presidente della Repubblica polacca Andrzej Duda e la moglie, insieme al cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e due bambini.
La cerimonia d’accoglienza non prevede un discorso del Papa all’aeroporto, perché i discorsi di Francesco e del presidente polacco si terranno subito dopo nel Palazzo del Wavel, dove il Papa arriverà con la macchina chiusa e compirà l’ultimo tratto in “papamobile” aperta attraverso la città. Sceso dalla scaletta, dopo i saluti, Papa Francesco ha ricevuto gli onori militari, al grido: “Benvenuto in Polonia”. In sottofondo, la banda militare ha suonato gli inni.
Una grande folla di ragazzi, arrivati da 178 paesi, ha salutato il passaggio di Papa Francesco nel centro di Cracovia mentre si recava al Wawel per l'incontro con le autorità dello Stato polacco.
Dopo il saluto del presidente polacco della Repubblica al palazzo del Wawel è giunto il momento in cui Papa Francesco ha rivolto il suo discorso alla Polonia.
«È la prima volta che visito l’Europa centro-orientale e sono lieto di iniziare dalla Polonia, che ha avuto fra i suoi figli l’indimenticabile san Giovanni Paolo II, ideatore e promotore delle Giornate Mondiali della Gioventù - ha sottolineato Papa Francesco nel discorso alle autorità polacche -. Egli amava parlare dell’Europa che respira con i suoi due polmoni: il sogno di un nuovo umanesimo europeo è animato dal respiro creativo e armonico di questi due polmoni e dalla comune civiltà che trova nel cristianesimo le sue radici più solide».
In uno dei passaggi centrali, il Papa è tornato a parlare del tema dell'accoglienza dei profughi: «Occorre individuare le cause dell’emigrazione dalla Polonia, facilitando quanti vogliono ritornare. Al tempo stesso, occorre la disponibilità ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla fame; la solidarietà verso coloro che sono privati dei loro fondamentali diritti, tra i quali quello di professare in libertà e sicurezza la propria fede».
«Nello stesso tempo vanno sollecitate collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre, che costringono tante persone a lasciare le loro case e la loro patria - ha proseguito il Papa -. Si tratta così di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze, senza stancarsi di operare con intelligenza e continuità per la giustizia e la pace, testimoniando nei fatti i valori umani e cristiani».
Quindi il Vescovo di Roma ha aggiunto: “La memoria contraddistingue il popolo polacco. Mi ha sempre impressionato il vivo senso della storia di Papa Giovanni Paolo II. Quando parlava dei popoli, egli partiva dalla loro storia per farne risaltare i tesori di umanità e spiritualità. La coscienza dell’identità, libera da complessi di superiorità, è indispensabile per organizzare una comunità nazionale sulla base del suo patrimonio umano, sociale, politico, economico e religioso, per ispirare la società e la cultura, mantenendole fedeli alla tradizione e al tempo stesso aperte al rinnovamento e al futuro. In questa prospettiva avete da poco celebrato il 1050° anniversario del Battesimo della Polonia. E’ stato certamente un forte momento di unità nazionale, che ha confermato come la concordia, pur nella diversità delle opinioni, sia la strada sicura per raggiungere il bene comune dell’intero popolo polacco.
Anche la proficua cooperazione nell’ambito internazionale e la reciproca considerazione maturano mediante la coscienza e il rispetto dell’identità propria e altrui. Non può esistere dialogo se ciascuno non parte dalla propria identità. Nella vita quotidiana di ogni individuo, come di ogni società, vi sono però due tipi di memoria: buona e cattiva, positiva e negativa. La memoria buona è quella che la Bibbia ci mostra nel Magnificat, il cantico di Maria, che loda il Signore e la sua opera di salvezza. La memoria negativa è invece quella che tiene lo sguardo della mente e del cuore ossessivamente fissato sul male, anzitutto su quello commesso dagli altri. Guardando alla vostra storia recente, ringrazio Dio perché avete saputo far prevalere la memoria buona: ad esempio, celebrando i 50 anni del perdono reciprocamente offerto e ricevuto tra gli episcopati polacco e tedesco, dopo la seconda guerra mondiale. L’iniziativa, che ha coinvolto inizialmente le comunità ecclesiali, ha innescato anche un processo sociale, politico, culturale e religioso irreversibile, cambiando la storia dei rapporti tra i due popoli. A questo proposito, ricordiamo anche la Dichiarazione congiunta tra la Chiesa cattolica di Polonia e quella ortodossa di Mosca: un atto che ha avviato un processo di avvicinamento e fraternità non solo tra le due Chiese, ma anche tra i due popoli.
Così la nobile nazione polacca mostra come si può far crescere la memoria buona e lasciar cadere quella cattiva. Per questo si richiede una salda speranza e fiducia in Colui che guida i destini dei popoli, apre porte chiuse, trasforma le difficoltà in opportunità e crea nuovi scenari laddove sembrava impossibile. Lo testimonia proprio la vicenda storica della Polonia: dopo le tempeste e le oscurità, il vostro popolo, ristabilito nella sua dignità, ha potuto cantare, come gli ebrei al ritorno da Babilonia: «Ci sembrava di sognare. […] la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia» (Sal 126,1-2). La consapevolezza del cammino compiuto e la gioia per i traguardi raggiunti danno forza e serenità per affrontare le sfide del momento, che richiedono il coraggio della verità e un costante impegno etico, affinché i processi decisionali e operativi come pure le relazioni umane siano sempre rispettosi della dignità della persona. Ogni attività ne è coinvolta: anche l’economia, il rapporto con l’ambiente e il modo stesso di gestire il complesso fenomeno migratorio.
Quest’ultimo richiede un supplemento di saggezza e di misericordia, per superare le paure e realizzare il maggior bene. Occorre individuare le cause dell’emigrazione dalla Polonia, facilitando quanti vogliono ritornare. Al tempo stesso, occorre la disponibilità ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla fame; la solidarietà verso coloro che sono privati dei loro fondamentali diritti, tra i quali quello di professare in libertà e sicurezza la propria fede. Nello stesso tempo vanno sollecitate collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre, che costringono tante persone a lasciare le loro case e la loro patria. Si tratta così di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze, senza stancarsi di operare con intelligenza e continuità per la giustizia e la pace, testimoniando nei fatti i valori umani e cristiani.
Alla luce della sua millenaria storia, invito la Nazione polacca a guardare con speranza al futuro e alle questioni che deve affrontare. Tale atteggiamento favorisce un clima di rispetto tra tutte le componenti della società e un confronto costruttivo tra le diverse posizioni; inoltre, crea le condizioni migliori per una crescita civile, economica e persino demografica, alimentando la fiducia di offrire una vita buona ai propri figli. Essi infatti non dovranno soltanto affrontare problemi, ma godranno le bellezze del creato, il bene che sapremo compiere e diffondere, la speranza che sapremo donare loro. Le stesse politiche sociali a favore della famiglia, primo e fondamentale nucleo della società, per sovvenire quelle più deboli e povere e sostenerle nell’accoglienza responsabile della vita, saranno in questo modo ancora più efficaci. La vita va sempre accolta e tutelata – entrambe le cose insieme: accolta e tutelata – dal concepimento alla morte naturale, e tutti siamo chiamati a rispettarla e ad averne cura. D’altra parte, allo Stato, alla Chiesa e alla società compete di accompagnare e aiutare concretamente chiunque si trovi in situazioni di grave difficoltà, affinché un figlio non venga mai sentito come un peso ma come un dono, e le persone più fragili e povere non siano abbandonate.
Signor Presidente, la Nazione polacca può contare, come è stato in tutto il suo lungo percorso storico, sulla collaborazione della Chiesa Cattolica, perché, alla luce dei principi cristiani che la ispirano e che hanno forgiato la storia e l’identità della Polonia, sappia, nelle mutate condizioni storiche, progredire nel suo cammino, fedele alle sue migliori tradizioni e ricolma di fiducia e di speranza, anche nei momenti difficili. Nel rinnovare l’espressione della mia gratitudine, auguro a Lei e a ciascuno dei presenti un sereno e proficuo servizio al bene comune. La Madonna di Częstochowa benedica e protegga la Polonia!
Significativo il messaggio inviato a Papa Francesco dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella: “In un periodo segnato da grandi incertezze ed eventi drammatici, l'ultimo dei quali ha tragicamente colpito direttamente la Chiesa Cattolica in Francia, il suo messaggio di speranza e fiducia è particolarmente atteso". E’ quanto ha scritto il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in risposta al messaggio inviatogli da Papa Francesco, in occasione della sua partenza per Cracovia.
"La Giornata mondiale della gioventù - ha sottolineato il capo dello Stato - costituisce, per i giovani provenienti da ogni parte del pianeta e per l'intera comunità internazionale, un'occasione preziosa di riflessione per progredire attraverso il dialogo e il confronto. Il rinnovato slancio con cui la sua guida pastorale, nell'anno del Giubileo della Misericordia, saprà ispirare mente e cuore dei tanti partecipanti costituirà, ne sono certo, uno straordinario segnale di incoraggiamento ai giovani di tutto il mondo, affinché coniughino nelle rispettive realtà i valori di solidarietà e di pace, opponendosi ad ogni manifestazione di intolleranza, sopraffazione e violenza. Mi è gradita l'occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione".
Questo il messaggio del Papa a Mattarella: “Nel momento in cui mi accingo a partire per la Polonia in occasione della Giornata mondiale della gioventù, animato dal vivo desiderio di incontrare i giovani provenienti da tutto il mondo per un significativo raduno nel segno della fede e della fraternità, mi è gradito rivolgere a lei, signor presidente, e a tutti gli italiani il mio affettuoso e beneaugurante saluto che accompagno con ogni più cordiale ed orante auspicio di pace e di prosperità”.
Denso di appuntamenti il programma del Pontefice. Cinque giorni, tre città (Cracovia, Czestochowa, Auschwitz), otto discorsi, tre omelie, un Angelus. Sono i “numeri” del quindicesimo viaggio apostolico internazionale fuori dall’Italia, che Papa Francesco compirà in Polonia dal 26 al 31 luglio, in occasione della Giornata mondiale della gioventù. Oggi gli appuntamenti hanno preso il via alle 7.40, con il trasferimento all’aeroporto di Cracovia e una sosta al Convento delle Suore della Presentazione. Alle 8.30 il trasferimento in elicottero a Czestochowa, con arrivo al Monastero di Jasna Gora e la preghiera alla Cappella della Madonna Nera (ore 9.45). Alle 10.30 la prima Messa, con relativa prima omelia, di Francesco in terra polacca, in occasione del 1050° anniversario del battesimo della Polonia, nell’area del Santuario. Alle 12.45 il trasferimento in elicottero a Cracovia, alle 17.30 il terzo discorso, rivolto ai giovani nel Parco Jordan a Blonia.
Venerdì 29 luglio è la giornata di Aushwitz, dove il Papa arriverà alle 9.30, dopo il trasferimento in elicottero a Oswiecim (ore 8.45), per poi visitare il campo di Birkenau e tenere il suo quarto, atteso discorso. Alle 11.30 il trasferimento in elicottero all’aeroporto di Cracovia. Due i discorsi del pomeriggio: alle 16.30 durante la visita all’ospedale pediatrico universitario a Prokocim e nella Via Crucis con i giovani, che comincerà nel Parco Jordan a Blonia alle 18.
Sabato 30, alle 8.30, la visita al Santuario della Divina Misericordia di Cracovia, con il passaggio attraverso la Porta Santa (ore 9) e il Rito della Riconciliazione di alcuni giovani (9.15). Alle 10.30 la Messa con i sacerdoti, le religiose, i religiosi, i consacrati e i seminaristi polacchi nel Santuario di San Giovanni Paolo II, con la seconda omelia. Dopo il pranzo con i giovani in arcivescovado, in programma alle 12.45, il Papa si concederà una sosta nel pomeriggio, prima di presentarsi alle 19 al Campus Misericordiae e attraversare la Porta Santa con alcuni giovani, come prologo alla Veglia di preghiera che si svolgerà subito dopo (ore 19.30) nello stesso luogo e con gli stessi destinatari, cui indirizzerà il suo settimo discorso.
Domenica 31, il momento culminante della Gmg: la Messa nel Campus Misericordiae, alle ore 10, durante la quale il Papa pronuncerà la sua ultima omelia per concludere con l’Angelus. Alle 17, alla Tauron Arena, l’incontro con i volontari della Gmg e con il Comitato organizzatori e benefattori, prima delle cerimonia di congedo all’aeroporto di Cracovia, prevista alle 18.15, un quarto d’ora prima della partenza in aereo per l’aeroporto di Ciampino, dove Francesco arriverà alle 20.25. Non ci sono differenze di fuso orario tra Roma e Cracovia.

mercoledì 27 luglio 2016

Francia - Strage di Rouen: quante falle nella sicurezza

 Identificato anche il secondo attentatore dell'attacco di ieri nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay, Si tratterebbe di un ventenne che, come l'altro terrorista Adel Kermichesarebbe stato schedato dalle autorità francesi con la lettera 'S', utilizzata per indicare le persone a rischio radicalizzazione. 
Secondo quanto riporta il giornale Le Point, nel brutale attentato  i due assalitori hanno usato tre donne come scudi per impedire alle forze dell'ordine di portare a termine l'operazione con successo. Dopo i tentativi di negoziazione, Adel Kermiche e il secondo terrorista si sono decisi a uscire, urlando "Allah Akhbar". La polizia ha aperto il fuoco e i due uomini sono stati uccisi. 
Il secondo autore dell'attacco, il cui viso è stato sfigurato dai proiettili della polizia, è Abdel Malik P., probabilmente originario della Savoia. Una carta d'identità riportante questo nome è stata trovata ieri nell'abitazione di Adel Kermiche. Come riporta Le Parisien, "molti elementi fanno pensare che sia proprio lui il secondo assalitore". Secondo quanto affermato dal quotidiano francese, Abdel Malik P. alloggiava da Adel Kermiche da un po' di tempo. Anche lui aveva intenzione di arruolarsi in Siria.
Emergono intanto nuovi dettagli su Adel Kermiche, il diciannovenne nativo di Rouen: il ragazzo soffriva di disturbi psichici fin dall'infanzia, tanto da essere stato costantemente seguito da psicologi da quando aveva 6 anni. E' quanto afferma Le Monde sulla base del profilo del giovane, tracciato a suo tempo da esperti su incarico della magistratura. Espulso da scuola a 12 anni per "disturbi comportamentali", nella sua scheda risultava essere un "soggetto oper-attivo". Durante l'adolescenza ha continuato a essere periodicamente ricoverato in ospedale per problemi mentali, fino ad essere internato per quindici giorni in un reparto psichiatrico. Il ragazzo era considerato un po' da tutti come una vera e propria "bomba a orologeria", imprevedibile e intrattabile. Assorbì a tal punto i dettami analitici da aver immaginato di poterne fare in futuro la propria stessa professione, anche se pare avesse già diverse opportunità di lavoro come animatore. Arrestato dopo il secondo tentativo fallito di unirsi alle file dello Stato Islamico in Siria, e condannato per associazione a delinquere di stampo terroristico, mal sopportava la detenzione, arrivando addirittura a coltivare "idee suicide". E' quanto afferma il giudice di sorveglianza con cui il ragazzo aveva incontri regolari. Abel si era detto pentito dei propri errori: "Ho voglia di riprendermi la mia vita, di rivedere i miei amici, di sposarmi", dichiarò. La miscela di traumi pregressi, presa di coscienza, desiderio di riscatto, oltre alla garanzia rappresentata dall'aiuto familiare, convinsero il magistrato a concedere al presunto ex aspirante jihadista una possibilità di riscatto: ecco perchè dallo scorso marzo la carcerazione era stata sostituita dalla libertà vigilata con l'obbligo del braccialetto elettronico. Quello di cui verosimilmente non si tenne debito conto fu l'influsso negativo delle conoscenze fatte in prigione: Adel condivideva la cella con un saudita, e soprattutto aveva incontrato un connazionale, da cui si lasciò ispirare, che per diciotto mesi aveva combattuto con le milizie dell'Isis.
Il giovane si definiva un "musulmano che si basa sui valori della misericordia e della benevolenza", e "non un estremista", fino a sostenere di recitare le preghiere solo due volte il giorno, invece delle canoniche cinque, saltando in particolare quella del primo mattino "perchè non mi sono ancora svegliato". 
In un video postato in rete nello stesso giorno dell'attaco a Rouen, lo Stato islamico avverte la Francia che i suoi attacchi in Europa proseguiranno fino a quando non saranno fermati i raid aerei della coalizione internazionale sulle città controllate dagli uomini del Califfato in Siria e Iraq. Nel filmato appare la scritta di Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria, e si vede un uomo con il volto coperto che indossa una divisa mimetica parlare in lingua francese da un giardino pubblico.
Senza riferimenti espliciti all'attacco di ieri, l'uomo afferma: "Come voi spargete il nostro sangue noi spargiamo il vostro. E come ci combattete vi combattiamo. Oggi è un grande giorno per i musulmani che fa la gioia della nazione di Maometto. La Francia sanguina e con il volere di Allah l'emorragia proseguirà. Questa è la nostra risposta ai vostri raid aerei, crociati. Questa operazione è solo l'inizio di una catena di uccisioni e attacchi sui Paesi della coalizione. Vi abbiamo avvertito in passato: le nostre azioni e le nostre parole rimarranno ferme. E proseguiremo a colpirvi fino a quando voi ci uccidete: fermate i bombardamenti".

Racconti: chiodi e ferite



C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi. Gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi.
Nelle settimane seguenti imparò a controllarsi, il numero dei chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno.
Aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare chiodi.
Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato.
Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo.
Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno.
I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio ti sei comportato bene, ma guarda quanto buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà".

Roma - Campidoglio, domenica 31 apertura straordinaria del Palazzo Senatorio



Virginia Raggi riapre il Campidoglio ai romani ( e non solo).

Domenica 31, ultima domenica di luglio, il Palazzo Senatorio in Campidoglio apre al pubblico i suoi spazi archeologici e istituzionali e le sue storiche sale dalle 18.30 alle 22.30.

Il percorso, che inizia all’ingresso di Sisto IV, prevede la visita del Tempio di Veiove, della Scala del Boia, della Piccola Protomoteca, della Sala della Protomoteca, dell’Aula Giulio Cesare, della Sala delle Bandiere, della Sala dell’Arazzo, del Salotto dell’Orologio, dello studio del Sindaco, dell’Anticamera, dello Scalone, fino a tornare all’ingresso di Sisto IV.




La durata della visita è di circa 20 minuti. Sono previsti gruppi di 20/25 visitatori, con partenza ogni 15 minuti circa. L’ultimo ingresso è programmato per le 22.

giovedì 22 ottobre 2015

A tu per tu con Valentina Tirozzi


Chi segue la pallavolo femminile non può fare a meno di conoscere Valentina Tirozzi. Le sue potenti schiacciate mancine sono il “terrore” delle avversarie, ma al termine di ogni incontro Valentina torna ad essere la ragazza della porta accanto con i suoi sogni, i suoi desideri ma anche le sue certezze. Per lei gli affetti, la famiglia sono cardini importanti che ne caratterizzano la vita.

La carriera di Valentina Tirozzi comincia nel 2000 quando entra a far parte della squadra del Centro Ester Pallavolo di Napoli, in Serie B2: con il club del capoluogo campano rimane per tre annate disputando anche un campionato di Serie C. Nella stagione 2003-04 passa al Volley Vicenza, partecipando al campionato di Serie B2; la stagione successiva viene promossa in prima squadra, facendo l’esordio nel massimo campionato italiano.

A metà stagione 2005-06 viene ceduta al Pallavolo Villanterio Pavia, in Serie A2, mentre nell’annata successiva passa al Florens Volley Castellana Grotte, sempre in serie cadetta. Nella stagione 2007-08 fa ritorno nella società vicentina, dove resta per due annate.

Nella stagione 2009-10 viene ingaggiata dal Giannino Pieralisi Volley di Jesi; a termine campionato la squadra fallisce ed entra a far parte del River Volley Piacenza, con la quale però ottiene il penultimo posto, retrocedendo in Serie A2.

Nella stagione 2011-12 passa al Robur Tiboni Volley Urbino, mentre la stagione successiva veste la maglia della Robursport Volley Pesaro; nel 2013 ottiene le prime convocazioni in nazionale.

Per il campionato 2013-14 viene acquistata dall’Imoco Volley di Conegliano, mentre nell’annata successiva si trasferisce al Volleyball Casalmaggiore, club con cui si aggiudica il suo primo trofeo, ossia lo scudetto, venendo premiata anche come MVP della serie finale, e si aggiudica la Supercoppa italiana 2015.
Noi l’abbiamo ‘interrogata’ per voi: eccoci “A tu per tu” con Valentina Tirozzi.
TIROZZI VALENTINA POMI CASALMAGGIORE - IMOCO VOLLEY CONEGLIANO CAMPIONATO SERIE A1-F 2014-2015  CREMONA 24-04-2015 FOTO FILIPPO RUBIN / LVF

Allora Valentina raccontaci l’inizio della tua carriera.

“La mia ‘carriera’ inizia ormai quasi 20 anni fa, nella squadra di miny volley del mio paese, Cimitile in provincia di Napoli. Successivamente ho militato per sei anni nel settore giovanile del Centro Ester Napoli, che allora vantava una squadra in serieA1, vincendo con quel gruppo titoli di serie e giovanili tra cui lo scudetto u15 . Vinciamo anche il Trofeo delle Regioni del 2001 con la rappresentativa Campana.
Nel 2003 mi trasferisco a Vicenza. Vinciamo il campionato di b2.
Nel 2004 il mio esordio in Serie A 1con la Minetti Vicenza. Negli anni successivi due stagioni in serie A2 ( Pavia e Castellana Grotte) .Poi il ritorno a Vicenza per metà stagione con la B1, poi con la A1
(stagione 2007/2008). L’anno successivo ancora A1a Vicenza e poi è cominciato un bel tour in molte squadre italiane di A1, fino ad approdare a Casalmaggiore, mio attuale team”.
Obiettivi presenti e futuri?
“Obiettivi presenti: arrivare più lontano possibile con la mia Squadra e personalmente per quel che riguarda la pallavolo, senza tralasciare le altre mie passioni e i miei affetti.
Obiettivi futuri: Realizzarmi anche al di fuori del campo da gioco. Amare il lavoro che svolgerò, qualunque esso sia. Formare una famiglia serena e felice”.

Il tuo successo più bello?
“Ogni volta che supero un mio limite, anche piccolo, raggiungo un traguardo, un successo.
Tra i successi più belli sicuramente la mia Laurea in Menagement delle Imprese Internazionali e lo Scudetto”.

I tuoi hobby?
“Tra i miei hobby ci sono sicuramente il disegno, il canto, la lettura, i viaggi, la cucina..e poi non si possono definire un hobby ma amo gli animali e appena posso cerco di trovare un posto con cani e/o cavalli da frequentare!!”.

Il tuo piatto preferito?
“Piatti preferiti ne ho molti, ma amo quelli che mi fanno tornare bambina, come le “melanzane dorate e fritte” o le “polpette” della mia mamma”.

Viaggi e vacanze fatte o che vorresti fare?
“Ho viaggiato molto, ma sogno un tour delle capitali Europee, magari da fare in automobile. Un viaggio in Perù per visitare il Machu Picchu. Un viaggio in Norvegia per ammirare i Fiordi..poi l’Australia..la Polinesia Francese, l’India. E molti altri!!”.

Cosa pensi della politica?
Penso che se la Politica fosse praticata come è stata concepita sarebbe uno strumento potentissimo e molto nobile al servizio della comunità potrebbe aiutare a rendere migliore il mondo in cui viviamo. Purtroppo invece diventa troppo spesso lo strumento del singolo per accrescere il proprio potere e riempire le proprie tasche, a discapito del popolo per il quale la politica nasce!”.

Sport seguiti o praticati?

“Seguo gli eventi sportivi in generale, di qualunque disciplina, senza però eccessiva attenzione devo dire… prima di giocare a pallavolo ho fatto un anno di nuoto e tre anni di ginnastica artistica (5-8 anni). Ovviamente fino a che mio fratello e il mio ragazzo hanno giocato anche loro a volley li seguivo con molto trasporto”.

Se ti dico la parola leader chi ti viene in mente e perché?
“Quando penso alla parola leader mi vengono in mente molti personaggi della storia, da Madre Teresa di Calcutta, a Nelson Mandela a Margareth Thatcher. Ma mi vengono in mente anche dei grandi sportivi. In ogni caso persone capaci di infondere sicurezza e tranquillità negli altri, di guidarli, motivarli, convincerli ad agire in un certo modo con le proprie parole, con il proprio sorriso, con la forza, o a volte solo con un gesto.
Un leader riesce a tirare fuori il meglio di sé e di chi gli sta intorno. A modo SUO!”.

Cosa desideri dalla tua vita?
“Dalla mia vita voglio non avere rimpianti! E vorrei riuscire a lasciare qualcosa di buono a chi ci sarà dopo di me”.

Quanto conta il successo?
“Il successo conta molto poco secondo me. Può appagare e farci sentire migliori per un periodo forse, ma le cose importanti sono altre”.

Quanto conta il denaro?
“Il denaro conta perché purtroppo serve per qualsiasi cosa!”.

Quanto contano gli affetti?
“Gli affetti contano più di ogni altra cosa, in assoluto”.

Cosa pensi della società in cui viviamo?
“La Società in cui viviamo è profondamente malata purtroppo… è un sistema marcio un po a tutti i livelli, dove si guarda la pagliuzza nell’occhio del vicino ma non la trave nel proprio. Purtroppo ho idea che se le persone non cambiano mentalità a livello intimo il cambiamento è difficile”.

Sogni da realizzare?
“Sogni da realizzare ne ho, ma non posso svelarli “.

Libri preferiti?
“Leggo molto e molti libri letti mi sono piaciuti. Ultimamente mi ha emozionato molto “il diario di Anna Frank”, mi sono piaciuti molto “l’eleganza del riccio” e “l’idiota” …ma ce ne sono molti altri”.

Ci racconti le sensazioni ed il clima del pre-gara?
“Prima di una gara c’è un gran mix di emozioni: un pò di tensione che aiuta ad essere più attenta , l’adrenalina che cresce, la concentrazione”.

Come ti prepari?
“Mi preparo sempre allo stesso modo, con gesti anche abbastanza maniacali. Comunque, dopo un bel riposino e una merenda adeguata,non manca mai un pò di preparazione mentale per affrontare la gara al meglio ed entrare nel giusto stato d’animo”.

Cosa ti da la grinta e la concentrazione?

“La grinta è qualcosa che viene fuori da sé al momento della gara… un pò di tempo per me prima della gara mi aiuta a concentrarmi”.

Rivisiti il tuo comportamento in campo dopo la fine delle competizioni?
“I due giorni successivi ad una partita sono tutto un rivivere le azioni e le sensazioni vissute in partita. Quindi direi che la risposta è sì”.

Quante ore ti alleni al giorno?
“Ci alleniamo solitamente un paio d’ore al mattino e due e mezza/tre al pomeriggio. Più le sedute di video in cui studiamo gli avversari”.

Pensi mai a quando sarai “grande”? (famiglia, marito, figli)
“Penso spesso a quando sarò grande, spesso anche insieme al mio ragazzo, Andrea Semenzato”.

Quanto ha significato la tua famiglia nell’inizio della tua carriera?
“La mia famiglia è stata, ed ancora è, fondamentale per me e per la mia carriera. Mi hanno accompagnata ogni santo giorno fino a Napoli (30km da casa) per ben sei anni fino al mio trasferimento. Mi hanno seguita ovunque, mi hanno spronata, consolata, sgridata e motivata . E lo fanno ancora. Vorrei approfittare per ringraziarla!”.

Avete buoni rapporti tra azzurre?
“Tra azzurre abbiamo un bel rapporto, certo. Ovviamente con qualcuna c’è un rapporto più profondo, con altre meno. Ma per tutte c’è grande rispetto e stima”.

Quanto conta l’apporto dei tifosi in una partita? L’Olanda agli europei è stata letteralmente trascinata dal pubblico in finale.

“L’apporto dei tifosi è sicuramente molto importante, in uno sport come il nostro in particolare, da ve il contatto atleta tifoso è cosi diretto. L’olanda ha avuto all’europeo un grandissimo settimo giocatore!”.

Raffaele Dicembrino

volley valentina tirozzi





lunedì 12 ottobre 2015

Scherma. Prima prova di qualificazione nazionale di spada femminile,


E' Francesca Quondamcarlo la vincitrice della Prima prova di qualificazione nazionale di spada femminile, svoltasi questo sabato al Pala De Andrè di Ravenna.
L'atleta delle Fiamme Azzurre si è infatti imposta sulle 257 partecipanti alla gara che ha assegnato punti "pesanti" per la conquista del pass per i Campionati Italiani Assoluti 2016 in programma il prossimo giugno a Roma.
Francesca Quondamcarlo, dopo aver vinto l'assalto dei quarti di finale per 15-14 contro Alberta Santuccio delle Fiamme Oro, ha superato la portacolori dell'Esercito, Camilla Batini, in semifinale per 15-12 e quindi, nell'assalto conclusivo della prova, Bianca Del Carretto, in forza all'Aeronautica Militare, col punteggio di 15-10.
A salire sul podio è stata anche l'atleta delle Fiamme Oro, Giulia Rizzi, sconfitta in semifinale da Bianca Del Carretto per 10-7.
La presenza, tra le prime otto, anche di Rossella Fiamingo, Francesca Boscarelli e Mara Navarria, attesta la bontà della preparazione svolta fin qui dalle principali spadiste azzurre, in vista dell'esordio in Coppa del Mondo che è in programma dal 23 al 25 ottobre a Legnano in occasione del trofeo "Carroccio".
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI ROMA2016 - PRIMA PROVA QUALIFICAZIONE NAZIONALE - SPADA FEMMINILE - Ravenna, 10 Ottobre 2015FinaleQuondamcarlo (Fiamme Azzurre) b. Del Carretto (Aeronautica Militare) 15-10

Semifinali
Del Carretto (Aeronautica Militare) b. Rizzi (Fiamme Oro) 10-7
Quondamcarlo (Fiamme Azzurre) b. Batini (Esercito) 15-12

Quarti
Rizzi (Fiamme Oro) b. Fiamingo (Forestale) 15-11
Del Carretto (Aeronautica Militare) b. Navarria (Esercito) 15-11
Quondamcarlo (Fiamme Azzurre) b. Santuccio (Fiamme Oro) 15-14
Batini (Esercito) b. Boscarelli (Esercito) 15-14

Classifica (257): 1. Francesca Quondamcarlo (Fiamme Azzurre), 2. Bianca Del Carretto (Aeronautica Militare), 3. Camilla Batini (Esercito), 3. Giulia Rizzi (Fiamme Oro), 5. Rossella Fiamingo (Forestale), 6. Francesca Boscarelli (Esercito), 7. Mara Navarria (Esercito), 8. Alberta Santuccio (Fiamme Oro).
 

giovedì 1 ottobre 2015

C’è una data per l’apertura del porto turistico di Capo d’Orlando


C’è una data per l’apertura del porto turistico di Capo d’Orlando: è quella del giugno 2016 e la indica Marine Partners di Roma, società che gestisce o ha avviato l’attività di 11 porti turistici su tutto il territorio nazionale e che, tramite il proprio sito internet annuncia anche la consulenza per lo “star up” del porto che  “per la sua posizione- spiega la società laziale- è strategica per raggiungere le principali località turistiche e i porti principali del Mediterraneo”.
Data che però, allo stato dei fatti, appare quantomeno azzardata per l’ultimazione dell’opera (il completamento da contratto è previsto per marzo 2017) visto che la velocità con cui si è andati avanti negli ultimi mesi appare destinata a diminuire a causa delle prevedibili condizioni meteomarine del prossimo inverno.
“Il Porto Turistico Capo d’Orlando- si ribadisce- è un’opera moderna e prestigiosa, che mira alla perfetta integrazione tra ambiente, estetica e funzionalità. Le opere architettoniche, realizzate secondo i principi della bioarchitettura e del risparmio energetico.
Quindi si ricordano i quasi 600 posti barca, i negozi, gli spazi per i servizi ai diportisti, per il divertimento e la ristorazione e la presenza di un sito archeologico di raro interesse come la Cava Mercadante.
Insomma, nonostante i lavori proseguano ed ormai si punti alla conclusione della prima fase degli interventi (quelli a mare col prolungamento dei bracci di sopraflutto e sottoflutto), si capisce che ormai si punta a correre. Magari non sarà tutto completato, ma per quella data, evidentemente, si cercherà di poter già contare su una parte degli edifici a livello della banchina, la “passeggiata dei negozi” che comprende anche bar, ristorante e minimarket e le sale dello Yacht Club. Opere che si affiancheranno ad un grande ristorante dotato anche di spazi esterni e fruibile da diportisti e soci e il bar. “Non mancheranno- assicura l’azienda- i negozi tecnici, un’area per il rimessaggio a giorno, un’altra per il carenaggio e un’officina specializzata. In banchina i servizi igienici e le docce”.

Guido Altarelli ci ha lasciato.



Chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo ha ammirato le sue capacita di scienziato e le sue doti umane. Guido Altarelli se ne è andato, nella sua amata Ginevra, lasciando un'impronta idelebile nella storia della fisica mondiale. Il classico esempio di eccellnza italiana.
Nel periodo 1987-2006 è stato senior Staff Fisico presso la Divisione Teoria del CERN, di cui è stato a capo negli anni 2000-04.
Al CERN ha avuto un ruolo di primo piano nella interpretazione dei risultati SPPS, nella preparazione del LEP e LHC e nell'analisi teorica dei risultati sperimentali.
Il suo miglior contributo riconosciuto, ottenuto con Giorgio Parisi nel 1977, è la derivazione delle QCD equazioni di evoluzione per densità Parton, conosciute come le Altarelli- Parisi o DGLAP equazioni.



Guido Altarelli (nato il 12 luglio 1941 a Roma, è morto 30 Settembre 2015 a Ginevra) è stato un fisico teorico italiano. Si è laureato in Fisica presso l'Università di Roma nel 1963 con Raoul Gatto il quale ha seguito per l'Università di Firenze (1965-1968).  Ha ricoperto incarichi presso la New York University (1968-1969), la Rockefeller University (New York, 1969-1970), l'Ecole Normale Superieure di Parigi (76-77, 81) e la Boston University (85-86). Nel 1970-1992 ha ricoperto una posizione di facoltà presso l'Università "La Sapienza" di Roma (ordinario di fisica teorica dal 1980). E 'stato Direttore della Sezione di Roma dell'INFN (1985-1987). Nel 1992 si è trasferito all'Università di nuova costituzione di Roma Tre Il Cern è sempre stata la sua seconda casa.

lunedì 21 settembre 2015

Wi-Fi danni

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato questi rischi in un documento di 350 pagine noto come “International Symposium Research Agreement No. 05-609-04” (“Effetti biologici e danni alla salute dalle radiazioni a microonde

– Effetti biologici, la salute e la mortalità in eccesso da irradiazione artificiale di microonde a radio frequenza”). La sezione 28 tratta in modo specifico i problemi riguardanti la funzione riproduttiva. Questo documento è stato classificato ‘Top Secret’ e i suoi contenuti celati dall’OMS e dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection – Commissione Internazionale per la Protezione dalla Radiazione Non-Ionizzante).
Da un ottimo articolo di Barrie Trower pubblicato dall’edizione italiana della rivista Nexus, apprendiamo quali sono i rischi principali per i bambini esposti all’uso di cellulari e a tecnonologie Wi-Fi:
L’irradiazione di microonde a bassi livelli influenza i processi biologici che danneggiano la crescita fetale. Non solo: gli stessi processi biologici sono coinvolti per:

– Barriera Ematoencefalica: si forma in 18 mesi e protegge il cervello dalle tossine. Si sa che viene alterata. – Guaina Mielinica: ci vogliono 22 anni perché si formino i 122 strati di cui è composta. E’ responsabile di tutti i processi cerebrali, organici e muscolari. – Cervello: ci vogliono 20 anni perché si sviluppi (vi assicuro che i cellulari non lo aiutano in questo).
– Sistema Immunitario: ci vogliono 18 anni perché si sviluppi. Il midollo osseo e la densità ossea sono notoriamente influenzati dalle microonde a bassi livelli come pure i globuli bianchi del sistema immunitario. – Ossa: ci vogliono 28 anni per lo sviluppo completo. Come menzionato, il grande contenuto di acqua nei bambini rende sia le ‘ossa molli’ che il midollo particolarmente attraenti per l’irradiazione con microonde. Il midollo osseo produce le cellule del sangue.
Chiaramente, quelli che decidono per noi stanno sottovalutando una pandemia di malattie infantili finora sconosciuta nelle nostre 40.000 generazioni di civiltà, che può coinvolgere più di una metà delle mamme/bambini irraggiati al mondo.
Alla luce di questi dati allarmanti e delle previsioni di molti scienziati secondo i quali, se proseguirà con questo ritmo la diffusione incontrollata dei sistemi Wi-Fi, entro il 2020 il cancro e le mutazioni genetiche saranno diffusi in tutto il mondo a livello pandemico, molti paesi stanno fortunatamente correndo ai ripari, varando leggi che limitano per i bambini l’uso dei cellulari e rimuovendo dalle aule scolastiche i dispositivi wireless.
Il Comitato Nazionale Russo per la Protezione dalle Radiazioni NON-Ionizzanti, in un proprio documento di ricerca intitolato “Effetti sulla salute dei bambini e adolescenti” ha evidenziato nei bambini esposti a queste radiazioni:
1) 85% di aumento delle malattie del Sistema Nervoso Centrale; 2) 36% di aumento dell’epilessia; 3) 11% di aumento di ritardo mentale; 4) 82% di aumento di malattie immunitarie e rischio per il feto.
E nel 2002, 36.000 medici e scienziati di tutto il mondo hanno firmato l’ “Appello di Friburgo”. Dopo dieci anni, l’Appello è stato rilanciato e mette in guardia in particolare contro l’uso del Wi-Fi e l’irradiazione di bambini, adolescenti e donne incinte. Quello di Friburgo è un appello di autorevoli medici internazionali che in Italia ha purtroppo trovato scarso ascolto.

Come proteggersi
E allora che fare? Come proteggere noi stessi, e soprattutto i nostri bambini, da questa letale minaccia invisibile?
Il sito Tuttogreen ha diramato un utile prontuario, consistente in dieci consigli pratici, che qui di seguito vi riporto:
1) Non fare usare i telefoni cellulari ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerati gli SMS, ma è meglio ridurre anche quelli. In Francia, non a caso è stata vietata la pubblicità dei telefoni cellulari rivolta ai minori di 14 anni;
2) Utilizzare sempre gli auricolari con cavo (non quelli wireless). Anche l’uso del vivavoce è consigliabile;
3) In caso di presenza di poca rete o di mancanza di campo, non effettuare chiamate. In questi casi sarà necessaria più potenza radiante, con conseguenti maggiori radiazioni;
4) Usare il cellulare meno possibile in movimento, come ad esempio in treno e in automobile. Il rischio costante di diminuzione del segnale aumenta in questi casi l’emissione di radiazioni;
5) Non tenete il cellulare vicino all’orecchio o vicino alla testa in fase di chiamata, quando le radiazioni sono più forti. Fatelo semmai dopo aver atteso la risposta;
6) Non tenete il cellulare in tasca dei pantaloni, nel taschino della camicia o nella giacca che indossate;
7) Cambiate spesso orecchio durante la conversazione e, soprattutto, riducete la durata delle chiamate;
8) Utilizzate il più possibile, quando potete farlo, la linea fissa non wireless, oppure strumenti di instant messaging come Skype o similari;
9) Non addormentatevi mai con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia;
10) Scegliete sempre modelli che abbiano un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni).

Megan Fox torna single


Megan Fox e Brian Austin Green stanno per iniziare una separazione consensuale, la giovane star di tanti blockbuster, a detta degli esperti divorzisti, sarebbe quella che guadagna di più, molto di più e quindi colei che dovrà far mantenere lo stesso tenore di vita al marito.
Infatti, i due, che non hanno voluto commentare l’indiscrezione, avrebbero trovato un accordo che assegna a Megan la responsabilità del mantenimento dell’ormai ex coniuge.
D’altronde, che in famiglia a p...ortare i pantaloni fosse la bellissima Megan era cosa risaputa. E non solo per via di un carattere abbastanza deciso.
Lanciata dal film “Transformers”, la diva statunitense è una delle attrici più popolari del pianeta e i suoi cachet sono all’altezza della sua fama.
 

Ha iniziato la sua carriera d'attrice nel 2001 interpretando ruoli minori in serie televisive. Raggiunse la fama, soprattutto negli Stati Uniti grazie al ruolo nella serie televisiva Hope and Faith. Dopo aver vestito i panni di Mikaela Banes nei primi due Transformers è diventata uno dei volti più noti di Hollywood.

Nata a Oak Ridge, nello Stato del Tennessee, Megan Fox ha origini irlandesi, francesi, e cherokee.  È cresciuta fin dai primi anni a Rockwood con i genitori Darlene Cisson Tonachio e Frank Fox. I suoi genitori divorziarono quando era molto piccola e lei e sua sorella sono state cresciute dalla madre e dal patrigno Tony Tonachio. A cinque anni si è avvicinata al mondo della danza ed intorno ai dieci si è trasferita in Florida, dove ha finito i suoi studi scolastici,
Durante i suoi anni a scuola è stata vittima di bullismo, infatti era costretta a mangiare in bagno. La Fox ha spiegato che i problemi non nascevano per via del suo aspetto ma perché le ragazze erano invidiose del fatto che era circondata da amici maschi. Altri problemi erano dovuti al fatto che lei volesse diventare un'attrice.


A tredici anni vince numerosi premi alla American Modeling and Talent Convention di Hilton Head (South Carolina). Il suo debutto nel mondo della recitazione avviene a sedici anni quando è scelta per interpretare Brianna Wallace nel film Holiday in the Sun, al fianco di Ashley Olsen. Negli anni seguenti appare nelle serie televisive Le cose che amo di te e Due uomini e mezzo. Nel 2004 debutta al cinema nel film Quanto è difficile essere teenager!, che la vede opposta al personaggio interpretato da Lindsay Lohan. La Fox è apparsa nelle stagioni 2 e 3 della serie televisiva Hope & Faith. Lo show venne cancellato nel 2006.

Nel 2007 è nel cast del film Transformers di Michael Bay, prodotto da Steven Spielberg, dove veste i panni di Mikaela Banes, al fianco di Shia LaBeouf. È stata nominata, per la sua interpretazione, agli MTV Movie Awards nella categoria "Breakthrough Performance"; ha anche ricevuto 3 nomination ai Teen Choice Awards. Ha anche preso parte a Star System - Se non ci sei non esisti al fianco di Kirsten Dunst, Simon Pegg, Jeff Bridges, e Gillian Anderson. Nel 2009 è protagonista di Jennifer's Body, dove interpreta la cheerleader Jennifer Check posseduta da un demonio, al fianco di Amanda Seyfried e Adam Brody. Interpreta di nuovo Mikaela Banes in Transformers - La vendetta del caduto. Per girare il film il regista le chiese di ingrassare di 5 chili, perché riteneva la Fox troppo magra. Sempre nel 2009 viene candidata ai Razzie Awards come peggior attrice per Transformers - La vendetta del caduto e per Jennifer's Body.
Ad aprile 2009 inizia le riprese del film Jonah Hex. Verso la fine del 2010 venne confermato che Megan Fox non avrebbe fatto parte del cast del film Transformers 3. Il produttore Steven Spielberg non aveva gradito il modo in cui l’attrice aveva parlato di Michael Bay durante un'intervista al tabloid inglese Daily Mail, dove la Fox aveva equiparato il regista ad Hitler, per la maniera in cui secondo lei, Bay dirige le riprese dei suoi film. Quindi Spielberg mandò a casa l'attrice licenziandola dal cast di Transformers 3. Questo determinò la sua sostituzione nel ruolo di protagonista femminile con Rosie Huntington-Whiteley.
Successivamente la Fox ha partecipato assieme a Dominic Monaghan al video di Love the Way You Lie, canzone del rapper statunitense Eminem.. Il 2012 è poi l'anno in cui partecipa al film Friends with Kids di Jennifer Westfeldt, e sempre nello stesso anno realizza due camei nei film Il dittatore di Larry Charles e Questi sono i 40 di Judd Apatow. Nel 2013 viene poi scelta per interpretare April O'Neil nel film Le tartarughe ninja diretto da Jonathan Liebesman, che vede la presenza di Michael Bay nel ruolo di produttore, lo stesso con il quale aveva avuto divergenze in passato che le impedirono di prendere parte al terzo capitolo di Transformers
Nel 2015 sarà nel cast del film Zeroville, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen Michael Erickson e diretto da James Franco.
Dal 2016 avrà un ruolo ricorrente nella quinta stagione di New Girl.[


Nel 2006, data la sua sorprendente bellezza, si è classificata al 68º posto tra le donne più sexy del mondo secondo la rivista FHM; nella classifica di Maxim del 2007 si è classificata 18ª. Nel 2008 riesce ad arrivare al 1º posto delle donne più sexy del mondo e anche nel 2009 sempre secondo FHM.. Sempre nel 2008 è stata la protagonista di molte copertine, tra le più importanti ci sono Cosmo Girl, GQ e FHM[. Nel 2009 è di nuovo sulle copertine di GQ e Maxim, ma appare anche su Elle e Esquire. È stata scelta come testimonial della campagna pubblicitaria di Giorgio Armani Underwear e Jeans Primavera/Estate 2010 insieme al calciatore Cristiano Ronaldo e riconfermata anche per la campagna Autunno/Inverno Armani Underwear, Jeans e Cosmetics; tra il 2011 e il 2013 è stata scelta come protagonista della campagna promozionale per la fragranze Armani Code, e tra il 2010 e 2012 è stata il volto della linea Beauty di Giorgio Armani. Lo stilista ha dichiarato che l'attrice incarna la sua visione di bellezza delle donne: "libere, sicure di sé, dotate di forte femminilità, sensualità e forza".
Nel 2010 viene scelta da Motorola come testimonial d'eccezione per lo spot trasmesso nel corso della finale del Superbowl per pubblicizzare lo smartphone Devour. Nel 2013 è la testimonial di Instinct, la nuova fragranza Avon, e prende parte ad uno spot promozionale del videogioco Call of Duty: Ghosts


Compleanni. 21 settembre: Faith Hill


Audrey Faith Perry McGraw, in arte Faith Hill (Jackson, 21 settembre 1967), è una cantante country statunitense, famosa in Italia per i brani The Way You Love Me e There You'll Be, tratti rispettivamente dall'album Breathe e dalla colonna sonora del film Pearl Harbor.




Faith viene adottata dopo dieci giorni dalla nascita. Cresce in una piccola cittadina chiamata "Star" e, terminate le superiori, lavora in un bar come cameriera. Si sposa per la prima volta nel 1989 a 22 anni con il produttore Daniel Hill, da cui prenderà il cognome. Nel 1993 si trasferisce a Nashville, capitale della musica country e viene subito notata per le sue qualità vocali.
Nello stesso anno firma un contratto con la Warner Bros. e lancia il suo primo album Take Me as I Am. Dopo due anni torna con It Matters to Me. Nel 1996, dopo aver divorziato, sposa il cantante country Tim McGraw. La coppia ha tre figlie. I primi album della sua carriera sono strettamente country e, nonostante i successi dei primi singoli, si capisce subito che la musica country le sta stretta poiché costringe la sua carriera entro i confini nazionali.
Nel 1998 esce il suo terzo album Faith da cui si percepisce un suono orientato verso la musica pop. Il disco raggiunge la settima posizione in classifica ed è un successo. Nel 1999 tutto si ripete: Faith lancia sul mercato internazionale il suo quarto album Breathe che raggiunge la prima posizione negli USA e nel mondo vendendo oltre dodici milioni di copie, ottenendo ben 8 nomination per i Grammy Awards e riuscendo ad ottenere un posto nella classifica della RIAA come uno dei 100 album più venduti nella storia della musica.
Durante quel periodo si scatena l'ira dei primi fan di Faith che si sentono traditi per il suo cambiamento e l'accusano di ingratitudine nei confronti del tipo di musica che l'ha resa famosa. Nel 2001 il disco arriva anche in Italia insieme ad un numero cospicuo di hit come Breathe, The Way You Love Me e This Kiss. Nell'inverno dello stesso anno Faith lancia la sua prima collezione, There You'll Be, nome tratto dal primo singolo dell'album.
L'anno successivo è la volta di Cry prodotto in collaborazione con Angie Aparo che raggiunge la vetta negli USA. Nel 2005 ha lanciato Fireflies, l'album che segna il ritorno alla musica country. Quest'ultimo disco ha venduto oltre 2 milioni di copie solo negli Stati Uniti, eguagliando così le vendite del discusso Cry. Faith può essere ascoltata nel disco Let It Go del marito Tim McGraw in ben due canzoni: I Need You e Shotgun Rider. Nel 2007, sono usciti due singoli intitolati Lost e Red Umbrella, ascoltabili anche sul suo sito, che anticipano l'uscita della collezione The Hits, out il 28 settembre.


La canzone I Need You, duetto con Tim McGraw, è stata nominata per due Grammy Awards allo show del 10 febbraio 2008 ma non ha vinto. Il 16 settembre 2008 è stato pubblicato il suo primo album natalizio intitolato Joy to the World. Insieme alla rivale Shania Twain, Faith è considerata come una delle donne famose più belle del mondo.